Stress e insegnamento – la ritirata come strategia d’emergenza
Sappiamo che la legge Italiana (D. Lgs. n. 81/2008) riconosce lo stress lavorativo come un rischio di lavoro. Ciò nonostante mancano politiche che mettano al centro la prevenzione o il supporto a una delle categorie più esposte a questo rischio, vale a dire gli insegnanti. La reazione dei docenti a quello che viene vissuto come stress eccessivo è quello che viene definito la "ritirata", una forma di auto-tutela con la quale il docente spera di poter preservare le proprie energie. La strategia della ritirata possiede un unico difetto: cambia gradualmente lo stile e la qualità dell'insegnamento. Perché? Perché porta l'insegnante a rinunciare gradualmente a forme di insegnamento più attivo; a ridurre l'attenzione per il singolo allievo, facendo mancare i rinforzi positivi tanto importanti e fingendo di non vedere coloro che recano disturbo. Quello che inizialmente doveva servire a preservare la salute si traduce poco a poco in una troppola. Come recità la ballata dell'apprendista stregone di Goethe - die Geister, die ich rief werde ich jetzt nicht los (gli spiriti che chiamai, ora non riesco a liberarmene).
Il perfezionismo fa male
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Un nuovo studio condotto dall'Università York St. John insieme all'Università di Bath dimostra che persone che tendono al perfezionismo sul lavoro si espongono più facilmente al rischio burnout. Lo studio pubblicato sulla rivista Personality & Social Psychology Review e condotto dai ricercatori della facoltà di Salute & Science della vita dell'Università St. John insieme ai colleghi dell'Università di Bath rivela l'effetto del perfezionismo. Il perfezionismo è un tratto della personalità che comprende standard personali eccessivamente elevati abbinato a una dura autocritica. Lo studio dimostra come troppo spesso le persone confondono il perfezionismo con tratti della personalità più desiderabili come l'essere coscienziosi. Secondo gli autori dello studio la diligenza, la flessibiltà e la perserveranza sono qualità di gran lunga migliori.
La Svizzera dice no all'invalidità per burnout
Il burn out non rientrerà nella categoria delle malattie professionali riconosciute dall'assicurazione invalidità elvetica. In una risposta all'interpellanza del consigliere agli Stati socialista Didier Berberat, il consiglio federarle sottolinea che le misure preventive adottate a partire dal 2011 sono sufficienti.
Ascolta il servizio radiofonico di Roberta Porta
Fonte: RSI new 19/05/2015
Foto: RTS
Mi trascino dove devo andare
Nella rivista on-line orizzonte scuola è stata pubblicata un articolo a firma di Vittorio Lodolo d'Oria, noto medico del lavoro. L'articolo racconta di un insegnante cinquantenne che nella sua lettera vera o presunta mette in luce il suo crescente disagio psicofisico. La sintomatologia è tipica per le persone che entrano in uno stato permanente da stress di lavoro.